Il nostro
progetto
Quattro Champagne unici nel loro genere, apprezzati non solo per la loro particolarità,
ma anche per l’esclusività e la ricercata arte dell’assemblage.
L’IDEA
Una linea di Champagne Premier Cru d’eccellenza, in una fortunata coniugazione tra la volontà, la visione imprenditoriale e l’esperienza di una piccola cave de la Montagne de Reims, partner scelto con il quale condividere i valori di qualità e ricercatezza che contraddistinguono la filosofia di Martin des Orsyn.
La ricerca
Il progetto si concretizza grazie ad anni di ricerca e affinamento nella selezione delle uve più pregiate di Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Meunier coltivate tra i pendii che abbracciano i villaggi di Sermiers e Chamery, fino alla Vallée de la Marne.
Nelle caratteristiche cantine sotterranee della Montagne de Reims nascono le quattro cuvée Martin des Orsyn, frutto della cura, dedizione ed operosità, simboleggiate dall’ape araldica di San Dagoberto, presente sul collarino di ogni bottiglia.
La nuova veste
L’unicità di Martin des Orsyn non sta solo nello stile dell’assemblage, ma anche nell’immagine iconica e colorata delle sue bottiglie. La forte componente cromatica è un segno distintivo che esprime l’appartenenza al mondo dei colori e dei sentimenti del suo creatore Martino Zanetti.
I tratti colorati, dalle nuance energiche e gioiose, risaltano su un lussuoso sfondo monocromatico nero che impreziosisce l’immagine donando eleganza. Le cromie scelte identificano la tipologia di vino di appartenenza, richiamandone i tratti distintivi: il blu la nobiltà del Grande Réserve, il rosa l’eleganza del Rosé, il verde la freschezza del Tradition, l’oro l’esclusività del Millésime.
L’ape araldica di San Dagoberto, simbolo dell’operosità artigianale, diventa l’emblema dello Champagne Martin des Orsyn, tracciando un profondo legame con il “Colle di San Dagoberto”, storica denominazione della collina su cui si erge Col Sandago, fonte di ispirazione dell’arte vinicola dell’omonima cantina e delle opere di Martino Zanetti.
L’ape, simbolo perfetto dell’andamento della natura, scompare in inverno per riapparire in primavera, simboleggiando l’eterna rinascita: un ciclo che si ritrova anche nell’uva e nel vino.